Essere o non essere. Non è una scelta! Questo è il problema. 

Una mente che vede chiaro non ha scelta. Non decide. Agisce.

La scelta esiste quando c’è confusione.

(Dallo spettacolo Oh no Simone Weil!)

Il libro

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Il libro “Trilogia della ragione” è nato inizialmente dal desiderio di testimoniare un percorso teatrale attorno a tre donne eccezionali: Anne Sexton, Emily Dickinson e Simone Weil.

Il risultato è un’opera a sé che si interroga sul pensiero di queste tre donne poderose e sul nostro tempo. Che cosa accomuna queste tre pensatrici? Che cosa ci hanno lasciato?

Più che di una presentazione, si tratta di un incontro, per ascoltare, ma anche per parlare, per scambiarci i nostri pensieri e le nostre osservazioni sul come vivere attivamente in un mondo “inabitabile”. Il confronto crea sempre belle domande attorno alle quali meditare con calma, soprattutto se gli spunti ci vengono dati da grandi opere. Un’ora di quieta e poetica quiete.

Questo progetto ha avuto inizio tanti anni fa con un lavoro teatrale su Cristina Campo e poi ha continuato il suo percorso come un viaggio degli eroi delle fiabe, gli eroi che lei analizza nei suoi meravigliosi saggi.

I tre spettacoli che fanno parte di questa Trilogia sono solo le mete evidenti di un lungo percorso, durante il quale le regole cambiavano continuamente e le diverse prove hanno arricchito una visione che va ben oltre quella che ho potuto condividere con il pubblico.

Questo libro non ha pretese accademiche o descrittive del processo di questo lavoro, ma vuole essere la testimonianza poetica di quello che il teatro ha fatto emergere, un mondo del quale queste tre donne erano esperte sovrane.

I testi di Milena Costanzo e le foto di Paola Codeluppi dialogano tra loro per accennare ad un qualcosa che, per sua natura, vuole comunque rimanere celato.

Ad ognuno il compito di scoprirlo.

Oh no Simone Weil! al festival Città e Città

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sabato 8 giugno – ore 21:30

Oh no Simone Weil!
di e con Milena Costanzo
assistente alla regia Chiara Senesi
foto in scena Paola Codeluppi
realizzato in collaborazione con Olinda onlus, Danae Festival e Festival delle Colline Torinesi/TPE

Questo mondo è inabitabile: ecco perché bisogna fuggire nell’altro. Ma la porta è chiusa. Quanto bisogna bussare prima che si apra! Per entrare davvero, per non restare sulla soglia, bisogna cessare di essere un animale sociale”. (Simone Weil)

Illusioni, L’addestramento, Amore; sono solo alcuni dei capitoli di quel gioiello che raccoglie gli ultimi pensieri di Simone Weil dal titolo “L’ombra e la grazia”.
Il mio lavoro in scena continua l’addestramento per aderire alla difficilissima ascensione verso l’alto che aveva condotto lei. Mi rendo conto di diventare intransigente, mi raffreddo, faccio esperimenti e metto in imbarazzo. Viaggio da un angolo all’altro della scena senza pace, come nella vita, e vorrei uscirne, ma non posso, inoltre il linguaggio inizia a diventare un problema. Non sono più d’accordo con chi non dedica attenzione alle piccole cose del mondo, perché solo quell’estrema attenzione è religione, il calore dell’unico amante possibile. Fine.
Questo lavoro su Simone Weil chiude la mia Trilogia dopo Anne Sexton ed Emily Dickinson.

Drama Teatro
viale Buon Pastore 57 – Modena
info@dramateatro.it

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La famiglia Dickinson ritorna a Milano

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30-31 gennaio 2019 ore 20.30 | PimOff Milano

EMILY

Liberamente tratto dalla vita e le opere di Emily Dickinson
regia Milena Costanzo
con Milena Costanzo, Alessandra De Santis, Rossana Gay, Alessandro Mor
assistente alla regia Chiara Senesi
costumi Elena Rossi
oggetti di scena OkkO Parma
foto Paola Codeluppi
Una produzione Fattore K, con il sostegno di Danae Festival, Olinda

Emily non vuole uscire dalla sua stanza, Emily non vuole mangiare, Emily non vuole occuparsi di pulizie o vestiti, Emily legge libri che il padre le ha proibito, Emily non vuole dormire e di notte scrive. “La mia occupazione è amare”, diceva Emily Dickinson. Milena Costanzo incontra la poetessa statunitense evocando in scena il suo sguardo ironico e controverso sulla vita e provando a farsi travolgere dalla sua estasi.

pimoff.if

Miserabili. Il nuovo progetto di Milena Costanzo

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MISERABILI
un’ironica atroce poesia
con Milena Costanzo, Rossana Gay, Francesco Pennacchia, Savino Paparella
assistente alla regia Chiara Senesi

“Penetrate, in certe ore, attraverso la faccia livida d’un uomo che sta riflettendo, guardate in quell’anima, in quell’oscurità; sotto il silenzio esteriore, vi sono combattimenti di giganti come in Omero, mischie di dragoni ed idre e nugoli di fantasmi, come in Milton, visioni ultraterrene come in Dante. Oh, qual abisso è mai quest’infinito che ogni uomo porta in sé e col quale confronta disperatamente la volontà del cervello e gli atti della vita!” Victor Hugo

IL PROGETTO

Ispirato al romanzo classico “I Miserabili” di Victor Hugo, Miserabili è in realtà uno sguardo sul contemporaneo e una lente d’ingrandimento sulle deformazioni insite nell’animo umano, con tutta la gamma di emozioni che esso comporta.

Anteprima estate 2019

Per informazioni e contatti: org.costanzo@gmail.com

Boys Don’t Cry – Milena Costanzo per Fabulamundi

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Sono iniziate le prove per la mise en éspace del testo di Victoria Szpunberg, nell’ambito di FABULAMUNDI. Milena Costanzo dirige alcuni degli attori che hanno partecipato al progetto formativo Guida pratica per attori non bravi – un ciclo di seminari intensivi per attori professionisti – promosso dal PimOff nella stagione 16/17. 

La mise en éspace, aperta al pubblico si terrà al PimOff il 15 dicembre alle 20.30. Ingresso libero con prenotazione.

15 dicembre ore 20.30 @ PimOff

BOYS DON’T CRY

di Victoria Szpunberg

traduzione di Gloria Tomassini

nell’ambito di FABULAMUNDI Playwriting Europe

Mise en éspace di Milena Costanzo

Con Luca D’Addino, Donato Demita, Livia Bonetti, Jacopo Bottani, Vincenzo Paladino.

Fabulamundi Playwriting Europe è un progetto di cooperazione che vede coinvolti teatri, festival e organizzazioni culturali di dieci paesi europei. Il network promuove e sostiene la drammaturgia contemporanea in Europa.

Boys Don’t Cry è la storia di due uomini, vecchi amici di adolescenza, che si incontrano dopo essersi persi di vista per anni. Gianni è un politico ricco e importante, Walter è un artista in crisi che ha scritto un’opera teatrale che è stata mal recensita. In un faccia a faccia teso e imbarazzato si palleggiano ricordi, fallimento, sfide, e giochi di potere, precipitando in una dialettica vertiginosa piena di progetti inutili e desideri repressi.

In un crescendo sempre più grottesco, dove la realtà si confonde con l’immaginazione, fanno l’impossibile per uscire dai ruoli che il tempo ha stampato nei loro corpi. Nell’arco di una giornata delirante attraversano gli sbagli del passato, la squallida festa del presente, la crisi, la soluzione politica “del futuro”, i Cure e il ritorno impossibile alla giovinezza. Quel tempo in cui si credeva che tutto fosse possibile, persino l’amore e la poesia.

Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.

Per info e prenotazioni info@pimoff.it tel. 0254102612 pimoff.it

Il secondo studio su Simone Weil a Danae Festival

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27-28 ottobre, Zona K – Milano
all’interno di Danae Festival
CHE IO POSSA SPARIRE
Secondo studio
Liberamente tratto dalla vita e dalle opere di Simone Weil
di e con Milena Costanzo
assistente alla regia Chiara Senesi
foto in scena Paola Codeluppi
realizzato in collaborazione con Danae Festival e Olinda Onlus
durata 60 minuti

“Aveva il dono di irritare molti e a volte fino al furore,
e… continua a irritare ancora”.

Simone Pétrement a proposito di Simone Weil

“Ci stanno togliendo tutto, ma noi andiamo avanti
perché non ci siamo solo noi, ci sono gli altri,
e quelli che verranno dopo di noi”.
Milena Costanzo

Secondo studio sull’ultima tappa di Trilogia della Ragione dove si è indagato il pensiero di Anne Sexton, Emily Dickinson e Simone Weil: tre donne eccezionali che, in epoche diverse, hanno portato avanti il loro credo ad ogni costo. Simone Weil è la voce dei deboli, della miseria e della sventura. La filosofa mistica che si sposta nell’impossibile una volta capito che “quaggiù” non c’è niente da fare.

In questo studio su Simone Weil c’è la volontà di indagare a teatro la filosofia. “Attendere” per far si che il pensiero filosofico e di vita della Weil fuoriesca inaspettato dalle sue stesse modalità di porsi domande. Solo attraverso vari studi è possibile attuare questo processo. E questo processo è l’esatto contrario di quello che sempre più richiedono le “regole” burocratiche del teatro.

“Il lavoro che porto a Danae Festival, ‘Che io possa sparire’, è in realtà il secondo studio su Simone Weil, il primo è stato fatto al Festival di Olinda questa estate. È per me un interrogarsi continuo sul senso di fare teatro, di rapportarsi con gli esseri umani e l’umanità, in un percorso che si intreccia con quello della Weil, una sorta di studio, di prova, di esperimento. Mi interessava partire da una struttura scarna ed essenziale e lavorare sul mio rapporto con il pubblico, le loro reazioni, i sentimenti, i pensieri. Che cosa evoca un’immagine? Che cosa evocano alcuni tipi di parole? Se si sta attenti e ci si osserva, come funziona la nostra mente? Reagisce in automatico? Ha fede? Si lascia andare a credere a quello che sta sentendo?” Mario Macchitella, Zero

L’intervista a Milena Costanzo su ZERO
https://zero.eu/persone/milena-costanzo/

Il primo studio su Simone Weil

FESTIVAL DA VICINO NESSUNO E’ NORMALE 

23, 24 giugno ore 21.45 Teatro LaCucina – Milano

CHE IO POSSA SPARIRE

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ispirato a Simone Weil
di e con Milena Costanzo
assistente alla regia Chiara Senesi
immagini in scena Paola Codeluppi

In collaborazione con Olinda e Danae Festival

Simone Weil

(c) Paola Codeluppi

“La vita su questa terra manca delle parole adatte. E anche nel caso che queste parole esistessero, avrebbero (per fortuna) il dono di non poter essere sentite”.
Simone Weil

Primo studio sull’ultima tappa di “Trilogia della Ragione” dove si è indagato il pensiero di Anne Sexton, Emily Dickinson e Simone Weil: tre donne eccezionali che, in epoche diverse, hanno portato avanti il loro credo ad ogni costo. Simone Weil è la voce dei deboli, della miseria e della sventura. La filosofa mistica che si sposta nell’impossibile una volta capito che “quaggiù” non c’è niente da fare.

Spettacolo al teatro LaCucina, ex Ospedale Psichiatrico Paolo Pini
Via Ippocrate, 45 Milano
Per info e prenotazioni
olinda@olinda.org
http://www.olinda.org

EMILY al Festival delle Colline Torinesi 22′ edizione

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venerdì 9 giugno ore 21.30 – Teatro Astra, Torino
EMILY
di Milena Costanzo
regia Milena Costanzo
con Milena Costanzo
e con Alessandra DeSantis, Rassana Gay, Alessandro Mor
assistente alla regia Chiara Senesi
costumi Elena Rossi
oggetti di scena OkkO Parma
organizzazione Antonella Miggiano
produzione Fattore K
con il sostegno di Danae Festival e Olinda

Emily non vuole uscire dalla sua stanza
Emily non vuole mangiare
Emily non vuole occuparsi di pulizie o vestiti
Emily legge libri che il padre le ha proibito
Emily non vuole dormire e di notte scrive
Emily non vuole morire. Per sempre felice, per sempre giovane, per sempre immortale.

I mille no dell’adolescenza: Emily non vuole uscire dalla sua stanza, Emily non vuole mangiare, Emily non vuole occuparsi di pulizie o vestiti, Emily legge libri che il padre le ha proibito, Emily non vuole dormire e di notte scrive. “La mia occupazione è amare”, diceva Emily Dickinson. Milena Costanzo incontra la poetessa statunitense evocandone in scena la vita, provando a farsi travolgere dalla sua estasi, che in fondo è il grado sommo dell’esperienza mistica.

Per info e prenotazioni 011 19740291 / +39 346 2195112 info@festivaldellecolline.it www.festivaldellecolline.it